Sbarrata da tre cancelli dieci anni fa nell’indifferenza generale
UCCISA DAL COMUNE, DIVENTA FANTASMA
NON SI DA’ PACE L’ANTICA VIA SOTTOMARE
Non più pedonabile e in pieno degrado quasi tutto
il significativo tratto medievale di 150 metri scampato
alle bombe che distrussero il centro storico di Ancona
di Giampaolo Milzi (candidato al Consiglio comunale di Ancona per Altra Idea di Città)
Blindata, sequestrata dal Comune. Ridotta ad un fantasma urbanistico. Pugnalata alle spalle, ferita in modo potenzialmente letale da voluminose inferriate che stracciano un importantissimo capitolo della memoria storica di quell’Ancona che da sempre ha vissuto e prosperato in simbiosi col suo porto. Ciò che si era salvato di via Sottomare, le cui origini si perdono in secoli lontanissimi, è da dieci anni sbarrato da tre cancelli. Il segmento di oltre 150 metri che ancora collega la Portella della Dogana – che dà accesso allo scalo marittimo, in piazza Santa Maria – al tratto iniziale di via della Loggia, non è più pedonabile. Uno scippo bello e buono, che la maggior parte dei cittadini ignora. Perpetrato dall’Amministrazione comunale. Conniventi, o nel migliore dei casi indifferenti, le istituzioni, compresa la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche, ora riunita nella Soprintendenza unica delle Marche.
Un atto al limite del vandalico forte di una delibera adottata il 12 febbraio 2008 dalla Giunta comunale, allora guidata dal sindaco Fabio Sturani. Delibera poi attuata, il successivo 22 agosto, da una determinazione del dirigente dell’Ufficio Patrimonio e con la benedizione politica, appunto dell’assessore al Patrimonio, a quei tempi Roberto Stecconi. La motivazione? “Ragioni di sicurezza e igiene (certificate dall’Asur, ndr.) perché sia di giorno che di notte la via è covo di drogati e balordi, piena di siringhe ed escrementi”. Detto, scritto, fatto. I tecnici di Palazzo del Popolo, dopo un sopralluogo, affidano alla ditta Baldini l’incarico di piazzare i cancelli.
Domenica 20 maggio, il sottoscritto Giampaolo Milzi, nell’ambito di una visita guidata organizzata dalla lista Altra Idea di Città per Francesco Rubini, Sindaco per Ancona, per osservare lo stato di degrado in cui versano molte perle storico-architettoniche del rione porto-Guasco-San Pietro, ha ripetuto la perlustrazione che aveva già effettuato nel 2003 in via Sottomare in qualità di direttore responsabile del mensile free press Urlo. Una perlustrazione che certifica lo scempio di via Sottomare sia ancora in atto. Ci infiliamo nell’imbocco (in apparenza un’autorimessa, inglobato com’è nell’edificio Inail) a lato di Portella della Dogana. Più o meno trenta passi, ed ecco Il primo sbarramento. Sbirciando fra le strisce di ferro zincato, notiamo una ventina di metri più in là il secondo. Fra i due ostacoli insormontabili, una “terra di nessuno”, un nauseante quanto avvilente mix di pattume, sporcizia, erbacce. Non ci resta che tornare indietro. Percorriamo via della Loggia – via Sottomare le scorre parallelamente – e giungiamo all’altro accesso, in un piccolissimo slargo sul fianco del Palazzo RAI: bypassiamo la malandata struttura di un mega-ascensore, poi stop, non si passa, c’è il terzo cancello, ben serrato, sebbene più piccolo degli altri due. Via Sottomare off limits. Non c’è che dire, la ditta Baldini ha lavorato ad arte. Ripagata con 5.760 euro, di cui 3.860 prelevati dalle casse municipali e 1.900 erogati dalla Camera di Commercio, proprietaria della Loggia dei Mercanti. Soldi pubblici spesi per ragioni di sicurezza e igiene. Ma chi le ha poste, quelle ragioni? “All’inizio del 2008 ci fu una precisa richiesta per la chiusura della strada da parte del Tribunale amministrativo regionale (appena insediatosi in uno stabile tra via della Loggia e via Sottomare, ndr. Palazzo Benincasa) e della Camera di Commercio”, rispose nel 2013 l’Ufficio Stampa del Comune. Ma non finisce qui. Un anno e mezzo dopo lo sciagurato posizionamento dei cancelli, un colpo di scena amaramente paradossale. La Camera di Commercio e l’Ordine degli architetti della provincia di Ancona, rappresentati dai rispettivi presidenti Giampaolo Giampaoli e Sergio Roccheggiani, rendono noto di voler avviare un piano per la parziale ristrutturazione di via Sottomare (o vicolo Della Fonte). E firmano un protocollo d’intesa funzionale all’organizzazione di un concorso di idee che premi chi saprà elaborare una soluzione tecnica adeguata. “Sono appena 150 metri di vicolo, ma corrono lungo le vecchie mura cittadine (del porto, ndr.) prospicienti ad alcuni dei palazzi più belli di Ancona, come il Palazzo Benincasa e la Loggia dei Mercantii. Un vicolo carico di suggestioni e simbologie, che merita di essere ripensato e riqualificato – si legge in un comunicato stampa pubblicato allora dalla Camera di Commercio. – Il protocollo in questione, aperto alla partecipazione di altri enti locali interessati, è finalizzato alla collaborazione per la realizzazione di iniziative e progetti di riqualificazione dell’area di “cerniera” tra il porto e il centro storico della città, con particolare riguardo, appunto, alla via Sottomare (che potrebbe ospitare, ad esempio, mostre e botteghe d’artigianato artistico, ndr.)”. Nel 2013, l’ufficio stampa della Camera di Commercio ha fatto sapere che il piano si arenò in partenza, “per problemi di competenza, in quanto via Sottomare è di proprietà comunale”. Niente bando di concorso, quindi. Se ne deduce che quel “protocollo d’intesa” firmato nel gennaio 2010 non destò l’auspicato interesse di altri enti, a cominciare dal Comune, l’ente che del resto, nel 2008, la via l’aveva chiusa.
Tornando alla situazione attuale su campo, va segnalato un ulteriore paradosso, relativo al famigerato “movente” della blindatura della storica arteria stradale, ovvero le ragioni di sicurezza e igiene. In realtà, accendendo dal lato Portella della Dogana, il primo ostacolo a profilarsi è rappresentato dall’alta scala anti-incendio, a servizio della Loggia dei Mercanti, installata più o meno 30 anni fa dalla Camera di Commercio. Una scala metallica di tipo retrattile, proprio per tutelare – quando la Loggia non ospita eventi pubblici – la pedonabilità della via. Ma dal 2008, colpita e affondata la pedonabilità “grazie” ai cancelli, sono venute meno le esigenze di retraibilità, e la scala è rimasta sempre dispiegata. La scala lascia tuttavia libero uno spazio di selciato, quanto basta per poter raggiungere, poco oltre, superate un paio di auto in sosta, l’ingresso del ristorante “El Vigolo”, ultimo baluardo di vita civile. Con Franco Felcini, titolare dell’esercizio, nel 2003 ci guardammo attorno avviliti, da un lato la scala, dall’altro il primo dei cancelli. “E’ vero, questi cancelli li hanno messi per tenere lontani tossici e balordi. Ma non è servito a nulla, qui continua ad essere tutto molto sporco, le siringhe abbandonate ci sono ancora, anche questo tratto libero è ancora più degradato di prima”, dice il ristoratore. E i clienti della premiata e resistente ditta “El Vigolo” confermano.
Via Sottomare resta quindi un fantasma urbanistico. Lo è ancora di sicuro per l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Valeria Mancinelli. E’ rimasta infatti chiusa in un cassetto la mozione approvata all’unanimità Il 3 luglio 2014 dal Consiglio comunale che “impegna sindaco e Giunta a rimuovere i cancelli che nel 2008 erano stati piazzati dall’Amministrazione municipale per ragioni di sicurezza e igiene”. Una blindatura tanto più contraddittorii, visto che la Giunta Mancinelli, da quando si è insediata cinque anni fa, ha sempre dichiarato di voler avviare il progetto “Waterfront”, volto a valorizzare il percorso storico-archittettonico portuale, inclusivo di via Sottomare. Per il “Waterfront”, purtroppo, siamo fermi ai ripetuti annunci. E la medievale via Sottomare è sempre ancora più sporca e degradata. Anche perché, proprio la sua chiusura, impedisce ad Anconambiente di attuare opere di pulizia.
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